Dove portano i sogni ad occhi aperti

È prassi considerare i nostri peggiori incubi come portatori del segreto delle nostre ferite più profonde, ma lo sono anche i nostri sogni ad occhi aperti. Sogniamo di essere accolti in un gruppo di persone? Aspiriamo ad essere riconosciuti da un capo o una figura di spicco nel nostro entourage? Desideriamo essere visti e scoperti da qualcuno di importante? Sogniamo una promozione che ci porti lontano da qualcosa o vicino a qualcosa? Qualcuno che torna indietro e dice "scusa, ho sbagliato"? Qualcuno che ringrazia tanto per l'aiuto ricevuto? Siamo invitati a sentire dove ci spinge in continuazione il nostro "bambino interiore", o "corpo di dolore".
Questa "scena-madre" dove finalmente, finalmente, finalmente, accade quel qualcosa, che cos'é? Questo momento speciale, fantasticato con leggerezza milioni di volte, riflettiamo, cosa ci dovrebbe portare? Anche lì é custodita una ferita sulla quale si é costruito uno fra i più importanti meccanismi di azione-reazione di cui siamo invitati a divenire consapevoli anche in questa versione. A solo titolo di esempio, spesso chi non si é sentito visto da un genitore, sogna di essere notato da un capo o una figura di spicco. Attraverso l'attivazione del testimone interiore (non di un giudice), si osserva lo schema meccanico che si é costruito sopra la ferita, ad esempio quello di porsi sempre a servizio di qualcuno, cercare di portare l'acqua con le orecchie per sentirsi dire finalmente "bravo, tu sei il mio prediletto", scena che se accade ci rende perennamente schiavi di un bisogno, e se non accade ci porta ramminghi di autorità in autorità in un circolo senza fine di amore-odio, sottomissione-ribellione. É oramai noto sia nella psicologia sia nella fisica quantistica, che siamo attratti inconsapevolmente dalle persone e dalle situazioni che ci consentono di mettere in atto il nostro meccanismo inconscio, tuttavia anche se la "scena-madre" dovesse realizzarsi, non proviamo la soddisfazione che avevamo tanto sperato e torniamo presto insoddisfatti per qualche oscuro motivo. Perché? Perché si tratta di un meccanismo della macchina, non del nostro Essere autentico e originario, non del nostro Spirito.
Cosa fare allora? Possiamo imparare ad osservarci innanzi tutto scoprendo cosa abbiamo ripetuto automaticamente fino ad oggi. In questa fase può essere utile 'guardarsi da fuori' insieme ad un amico, un fratello, o talvolta anche con il supporto di una persona competente: qualche veloce confronto, poi é importante prendersi la responsabilità piena della propria indagine. Delineato lo schema ed individuata anche solo a grandi linee la 'ferita', da questo momento é possibile riconoscere quando si attiva. In questa fase é fondamentale contattare il sentire, accogliere le forze interiori che entrano in gioco. Spesso si cerca di liberarsi da questo movimento, di negarlo o aggiustarlo con nuovi meccanismi "positivi", poiché l'osservazione mette in contatto con emozioni scomode e fa emergere ulteriore giudizio e disappunto. Per qualche situazione può andar bene acquisire nuove abitudini, non agire di proposito lo schema quando lo si sente sorgere. Esercitare un controllo può essere utile in qualche occasione, soprattutto se é deleteria per noi stessi e i nostri cari. Tuttavia siamo invitati ad un passaggio ulteriore, poiché altrimenti si entra in una spirale di giudizio e di controllo di se stessi che sfianca e allontana dal vero passaggio liberatorio, ovvero riconoscere la nostra vera natura attraverso la disidentificazione dai meccanismi. Così il testimone, il quale per un periodo e senza giudizio ha raccolto informazioni sulla sostanza energetico-biologica del veicolo, lascia il posto alla Presenza. La Presenza é sempre stata qui, é infinita e può accogliere qualsiasi immagine e sensazione. Da questa "posizione", che non é artefatta ma accade come riconoscimento intuitivo e non mentale, ferite e meccanismi si dissolvono nell'accoglienza, perdono il loro potere, la loro forza trainante nello sguardo interiore.
É probabile dunque che il nostro sogno ad occhi aperti ci stia conducendo a toccare la nostra ferita e vederla per quello che é, un momento nel passato che vuole sprigionare finalmente il suo dolore. Un'energia, che ha viaggiato sottesa nei nostri sogni e ci ha condotto a lungo verso situazioni e persone, può essere dirompente quando é vista per quello che é, ma lascia poi solo un gran fumo che si dissolve.

Michela

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