Sciogliere i nodi
Stavo sistemando uno scatolone poco fa quando ho trovato una cordicella con dei nodi che ho prontamente sciolto, e ho ricordato il mio primo caso di legame affettivo, anzi di nodo affettivo, che mi capitò anni fa.
Nel 2014 una mia cliente tornò da me perché non riusciva a lasciar andare un partner nonostante era consapevole di quanto quella relazione fosse deleteria per tutti: lui era sposato e non veramente intenzionato a lasciare la moglie.
In sessioni precedenti avevamo lavorato sulla consapevolezza dello schema che li aveva attratti, sul gioco che stavano giocando e sui bisogni inconsci che questa dinamica andava ad appagare. Comprendere cosa sta veramente accadendo, e anzi nel suo caso, ripetendo, fa parte di un processo di maturazione che ci consente di individuare quando il meccanismo si presenta e quindi disinnescarlo attraverso la Presenza. Nonostante questo, lei decise di sospendere il percorso e proseguire la relazione. Tempo dopo, non appena seppe che la moglie di lui aspettasse un bambino, la cliente realizzò profondamente quanto ci eravamo dette in precedenza e si decise a fare qualcosa per liberarsi di questo 'amore'.
Quando si ripresentò nel mio studio, le feci trovare una corda con 77 nodi. Belli stretti, corda rossa e fine. Non parlammo, le chiesi di scioglierla. Iniziò gagliarda, al pensiero che quei nodi rappresentavano tutte le volte che lei aveva voluto lui nonostante facesse male, tutte le volte che aveva pregato per averlo, tutte le volte che aveva calpestato il proprio intuito e l'amore per se stessa, nonché il rispetto per l'altra persona ignara di tutto. Durante il colloquio in cui lei tornò per essere aiutata, infatti mi colpirono alcune parole che lei aveva usato nel rappresentare la relazione, nonché i racconti di aver fatto dei 'rituali magici', senza esserne veramente consapevole, piccole cose come tenere conservati due tovaglioli usati, avere un cero enorme con scritti i loro nomi e tanti bei cuori. Giochi potenti per il subconscio, inefficaci verso l'altro. Non era più il momento di fare analisi, lei sapeva e finalmente sentiva: il dolore stava lavorando dentro di lei per liberarla.
La prima ora passò e con le dita doloranti iniziò a piangere, allora da quel momento ebbe inizio la sua trasformazione. Arrivò a sciogliere tutta la corda in un'ora e mezza, fra lacrime, rabbia, determinazione e infine gioia. Naturalmente, era venuta già pronta, aveva solo bisogno di vedere quanto fosse pronta. Lei infatti da quel giorno ebbe una forza tale da non contattare più il suo amante ed ha incontrato un uomo libero, come lei.
Ho applicato un simile strumento anche con altre clienti che riportavano una storia simile, contestualizzando di volta in volta in base alle peculiarità di ciascuna. A volte il subconscio vuole che gli si parli con il suo linguaggio. Il corpo ha bisogno di azioni concrete per liberarsi dalle memorie di una mente ossessiva ed accogliere un pensiero sano. Siamo uno e trino, anima mente e corpo, e su questi tre livelli occorre lavorare per allinearli e guarire il nostro mondo interiore.
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