Vivere con il dolore fisico
Questo articolo non è scritto dall’alto della mia esperienza
professionale come Counsellor o da studiosa, bensì da praticante, dal basso
dell’esperienza che sto vivendo sul mio corpo. Nel giugno del 2021 sono apparsi
dei dolori apparentemente dal nulla ed ancora mi accompagnano evolvendosi
insieme a me. So quanto può essere faticoso convivere con il dolore fisico
cronico e vorrei condividere alcuni ‘strumenti’ che possono rendere questa
manifestazione una opportunità di evoluzione. Non parlo infatti di soluzioni. C’è
stato un momento molto basso quanto profondo in cui ero così sopraffatta dal
dolore e dallo sgomento che ne conseguiva che il mio miglior pensiero è stato
questo: “non so se guarirò da questi dolori, ma che almeno mi rendano una
persona migliore”. Il mio scopo dunque non è dirvi “fate questo e guarirete” ma
“fate questo e vivrete meglio”.
Dopo essere ricorsa senza successo dai medici, essendo Counsellor con approccio olistico il mio primo pensiero di fronte a questi dolori è stato “cosa vogliono dirmi”. Ho iniziato a ricercare le cause nei libri di metamedicina, in tutti i testi possibili di psicosomatica per comprendere il messaggio del sintomo. Tutto era plausibile, si un po’ di tutte le interpretazioni potevano coincidere, ma nonostante questo i sintomi restavano acuti e devastanti. La mia idea era “se capisco se ne andranno”, ma ciò non è accaduto come per altri sintomi in passato. Un primo spazio di lucidità che ha anche allentato gli attacchi di panico collegati a tali manifestazioni è stato affidarmi ad un omeopata che ha cambiato la mia alimentazione. Questo cambiamento ha lavorato in me su due piani: sul piano fisico ho eliminato cibi che infiammano e che influenzano il benessere dell’intestino, il nostro secondo cervello, attenuando notevolmente il dolore; sul piano spirituale si sono aperti dei varchi, rinunciare ad alcuni cibi è stato come fare tutte le quaresime e digiuni mai fatti in vita mia, grazie a questa esperienza infatti ho capito quanto possa elevare spiritualmente fare delle rinunce. Su questo argomento non vorrei essere fraintesa, ve ne parlerò con maggiori dettagli in un altro momento. Una volta avviato questo cambiamento ho avuto un po’ più di centratura per fare il resto del lavoro. Devo molto alle mie amiche e colleghe, ed anche alle parole del dott. Raffaele Morelli di cui suggerisco il libro “Guarire senza medicine”. Vorrei potervi raccontare tutta la mia storia ma questo è un articolo perciò vengo al dunque sui passi da fare per vivere meglio con il dolore fisico e cronico (una volta ovviamente fatti tutti i sacrosanti accertamenti sulla salute):
1. non giudicare i sintomi ed il dolore, non demonizzarli: qualsiasi sia l’interpretazione che gli dai, abbandonala, puoi stare senza interpretare, senza dare etichette
2. accetta che se ci sono dei dolori c’è una parte di te che non si sta esprimendo, mentre un’altra parte della tua personalità sta facendo la padrona, con i suoi dogmi: sperimenta, gioca, riscopri parti di te che hai accantonato e prova cose nuove, vivi un po’ di più di quello che ti è consentito dal tuo stato, predisponiti al cambiamento
3. attiva un positive self talk: smettila di parlarti male, smettila di lamentarti, smettila di criticarti, smettila di spaventarti. Lo puoi fare: accorgiti di quello che ti dici e lo rettifichi, allenandoti
4. accogli le tue emozioni: quando ti senti fragile, quando provi rabbia, quando senti tristezza, non combattere, sentile le emozioni nel corpo oppure immaginale nella forma di un animale e lascia che stiano con te per un po’, diventa grande e accogli il tuo bambino interiore
5. usa l’immaginazione, la mente non distingue nettamente la realtà dall’immaginazione, perciò vanno bene le visualizzazioni di luce, di angeli guaritori, di animali totem, di prati verdi e qualsiasi altra cosa ti dia ristoro, ne beneficia sia la psiche sia il corpo
6. dedicati un solo momento al giorno per stare completamente con il dolore, lasciarlo agire senza opporre resistenza, sentirlo nella sua purezza, abbandonarsi ad esso e consentire che si evolva dentro i tuoi tessuti, perdonalo fino a sentirlo amico, apri le maglie interiori e lascia che scorra finché senti uno Spazio avvolgere prima il dolore e poi il tuo essere fino a fonderti con esso.
Applicare questi suggerimenti non vi farà guarire domani mattina ma risveglia le risorse interiori per affrontare questo viaggio, tuttavia vorrei darvi un’ultima importante specifica. Avere fiducia nel processo di guarigione e predisporsi al cambiamento sono i due capisaldi per poter affrontare questo cammino: mettersi in contrasto e in rifiuto con quanto accade non lo farà passare più in fretta ma anzi lo rende più penoso; pretendere di stare meglio a bocce ferme è come voler fare 2+2 e pretendere che il risultato sia 5. Questi punti sono solo una sintesi del mio lavoro quotidiano con me stessa e con i clienti che accompagno, ma come è successo a me di leggere parole che hanno suonato dentro di me melodie che solo la mia Anima poteva riconoscere così spero accada anche in voi, che vi si accenda una luce, un ricordo della vostra saggezza interiore.
Animo!
Michela
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Disclaimer. Michela Ruffino opera come Counsellor, professionista della relazione d’aiuto. Il Counsellor non è psicologo, né psicoterapeuta, né medico generico, né medico psichiatra, pertanto i servizi offerti e i contenuti pubblicati non hanno finalità terapeutiche, di cura o di diagnosi riservate a tali figure professionali.
Michela ha scritto il libro formativo “TIAGO E IL GOBLIN. RICORDA CHI SEI”. Un racconto per giovani ed adulti aspiranti alchimisti alle prese con i propri ‘demoni interiori’. Il racconto è completo di tre semplici esercizi per ricordare la Presenza. https://www.michelaruffino.com/tiagoeilgoblin